29.5.08

Colori

Amo i colori, tempi di un anelito inquieto,
irresolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana
dei cosmici “perché” del mio respiro.
Alda Merini

Augurandovi un fine settimana vitale e gioioso, dai mille e mille colori!

Ceci n’est pas une lamentela

Oggi mi è capitato un piccolo miracolo. Stavo per prenotare un albergo e passare il fine settimana in un’altra città—una follia dal punto di vista economico, ma giustificabile in quanto dormo malissimo da settimane, e ho bisogno di spazio e di tranquillità per riflettere.

Ho scritto di un oroscopo azzeccatissimo. Bene, proprio in questi giorni (ma ci penso da un paio d’anni), ho deciso di smettere di fare la pigiste, ossia la giornalista freelance. Per undici anni ho cercato di avere un posto fisso come giornalista, e in quel periodo sono riuscita ad avere un colloquio per un lavoro.

Purtroppo, anche se personaggi di grande spessore mi ritengono la giornalista più colta ed intelligente che abbiano conosciuta, la cultura non interessa più. In questo momento, quelli che fanno il giornalismo culturale vengono quasi tutti licenziati. (No, posto fisso non significa da noi ciò che significa da voi. Vuol dire semplicemente lavoro a tempo pieno, ma senza diritti, perché da noi i diritti esistono solo per i ricchi ed i potenti.)

Indi il bisogno di spazio e di tranquillità per riflettere: What’s next? Il piccolo miracolo: Una collega parte per il fine settimana, e mi lascia il suo appartamento, con barboncino e aria condizionata, a pochi metri da una piscina. Non essendoci né Internet né tivú, non posso scappare all’obbligo di pensare, spero in modo utile e costruttivo.

Poi, un anno fa, ho fatto la conoscenza di una persona che mi ha fatto molto, molto male. Quindi vi chiedo, se possibile, di pregare per me. (Il concerto di Gianmaria Testa è stato una delizia ma anche uno strazio, perché non avevo nessuno con cui condividere quella musica tanto bella e sentita. L’ecolalia nel mio cappoccione mi risulta sempre più difficile da sopportare.)

Lo sferruzzare va bene, dopo un momento no, e spero di avere ben presto delle foto!

26.5.08

Manacore

Senti che vento
tormenta le vele
e le gomene delle navi nei porti
prigioniere.

Senti che vento
tira dal mare
e s’attacca alle onde e le infuria,
vento, vento da naufragare.

E in questo vento
vado a navigare,
in questo vento, amore,
a navigare…

Nel 1993 Gianmaria Testa ha vinto il Premio Recanati con “Manacore”, che un critico definisce poeticamente “un soffio di canzone”. (È casuale la presenza del leopardiano “naufragar” nel testo?)

In genere, la canzone che preferisco di Gianmaria Testa è l’ultima che ho sentita, ma questa potrebbe essere veramente quella che amo di più. Buon ascolto!

Sorrisi e canzoni XXI

  1. una serata in compagnia di un genio (grassie, monsù)
  2. un sorriso amico
  3. buone notizie da TO
  4. un tragitto dei più facili
  5. un invito inaspettato
  6. fare questa lista
  7. il Presidente degli Occhiali da Sole
  8. Il mare è antico e parla antico, parlerà... parole greche sconosciute, sprofondate verità.
  9. Estrellita

22.5.08

Danzare

Bisogna avere ancora un caos dentro di sé
per partorire una stella danzante.
Mia sorella Fred

Mi sa che il caos dentro rimarrà, ma questo fine settimana approfitto del ponte per eliminare un po’ del caos fuori—il disordine dalla mia dimora e la ciccia dalla mia persona, con palestra, yoga, forse anche la prima nuotata della stagione.

Nuoto male dal punto di vista tecnico ma con un entusiasmo smisurato. Sono una pesciolina, e l’acqua in tutte le sue forme, dal mare in tempesta alla piscina zen, mi mette serenità e un’allegria infantile.

Rimando alla settimana prossima la nuova puntata di porno filato, e auguro a tutti un fine settimana ricco di musica e di piaceri celesti.

Storia

Come stabilire il momento esatto in cui comincia una storia? Tutto è sempre cominciato già prima. La prima riga della prima pagina di ogni romanzo rimanda a qualcosa che è già successo fuori del libro. Oppure la vera storia è quella che comincia dieci pagine più avanti e tutto ciò che precede è solo un prologo.
Italo Calvino

Foto da me scattata, dicembre scorso.

20.5.08

Dolceamaro

Mi si dice che le nostre vite non valgono un granché,
che passano in un attimo come appassiscono le rose.
Mi si dice che il tempo che scivola è porco,
che delle nostre delusioni se ne fà dei mantelli.

Però qualcuno mi ha detto che tu mi amavi ancora.
C’è qualcuno che mi ha detto che tu mi amavi ancora.
Sarebbe possibile allora?

Si dice che il destino ci prende in giro,
non ci dà niente e ci promette tutto.
Sembra che la felicità sia a portata di mano,
allora si tende la mano e ci si trova pazzi…

Da noi fa fresco. L’aria è dolce e frizzante come d’ottobre. Pur sapendo che l’afa e il caldo rovente sono dietro l’angolo, sono allegra.

È un periodo di perdite per me—di ambizioni abbandonate, di amicizie in sospeso o spezzate, una in modo definitivo (perché la mia amica è morta).

Eppur son felice. Aspetto. Cosa aspetto? Non ne ho idea. Mi coccolo come se aspettassi un bimbo (un’altra speranza andata a vuoto, ahimé), con vitamine, manicaretti, Borotalco, letture infantili—I Capture the Castle, un capolavoro, ma anche Heidi, che odiavo cordialmente da bambina! Adesso dormire in soffitta su un letto di fieno mi sembra il massimo della vita.

In un momento dolceamaro come questo, è d’obbligo rivolgersi alla bella Carlà. (Sì, lo so, il nano destroide, ma la musica di questa bella Piemontesina rimane squisita.)

Entro venerdì: Nuove foto porno filato.

18.5.08

Per Roberto

Auguri a Roberto e a tutti gli amici interisti!

Mi piace il calcio, ma si capisce subito che sono un’Italiana della diaspora, non essendo per niente tifosa. L’unica mia squadra del cuore è la Squadra Azzurra—e la stessa espressione “Squadra Azzurra” sarebbe un gallicismo, se ho capito bene!

Seguo tutti i club in cui ci sono i nostri Azzurri e i nostri Campioni del Mondo. E sotto questo punto di vista, rincresce dirlo, l’Inter è un club che m’interessa ben poco.

Poi, non sono tifosa perché la “cultura” del fanatismo e della violenza mi è del tutto estranea. Ad esempio: Sono una fan degli Yankees (terza generazione—i miei sono del Bronx), ma posso dire tranquillamente e con tutta sincerità: Some of my best friends are R*d S*x fans.

(L’affermazione precedente è semiseria. In inglese, quando dici Some of my best friends are…, questo sottolinea paradossalmente l’essere di parte, perché fai delle distinzioni e protesti troppo. Anzi, è proprio una battuta. È un po’ come quella frase dalla puntata più geniale di Seinfeld: “Not that there’s anything wrong with that!”)

A proposito di tifoseria e degli Yankees: Tutti i club di béisbol, tranne gli Yankees, hanno serate Stitch ’n Pitch (à la Stitch ’n Bitch), in cui le fans lavoratrici a maglia sono invitate a sferruzzare durante il match, magari ricevendo in omaggio un gadget (un portachiavi, una magliettina). Gli Yankees, no, perché i ferri sarebbero troppo pericolosi.

Tenete presente: Gli Yankees vendono bevande alcoliche e anche mazze in quantità industriali a delinquenti di tutte le salse, ma le tricottatrici munite di ferri sarebbero potenzialmente delle terroriste.

Dai, ragazze, facciamo la rivoluzione!

E ad ogni modo, un abbraccio a Bob e a tutti gli interisti!

16.5.08

Ingranare

Questa settimana, il mio oroscopo è tanto azzeccato da essere doloroso.
In “Farewell to the Gold”, il cantante folk Nic Jones racconta la storia di un cercatore d’oro deluso. Avendo trovato solo pochi granelli del prezioso metallo dopo ben due anni di ricerche, lo sfortunato rinuncia:

Addio all’oro che non ho mai trovato.
Addio alle pepite che da qualche parte abbondano.
Perché è solo nei sogni che le vedo brillare
laggiù nella terra scura.


Se leggo bene i presagi astrali, Sagittario, anche per te è ora di dire addio a una ricerca che non ha ingranato. Lo so, è triste. Ma prevedo un lieto fine: entro un mese da quando ti sarai arreso, comincerai una nuova ricerca con maggiori probabilità di successo.
Si tratta di un amore fottuto—no, non quello, un altro. Ve ne parlerò la settimana prossima: Blogger stasera non mi fa neanche caricare un’immagine, e vorrei terminare prima che svanisca quanto ho scritto L’immagine ce l’ho pure messa, ma devo andare a fare nanna.

In modo telegrafico:
  • Pur essendo sempre molto allergica, sto meglio, e scriverò durante il fine settimana a chi di diritto. Grazie dei vostri auguri!

  • Ho imparato, non senza difficoltà (son tonta), a fare il punto strega (il punto spina). A proposito, mi sapete indicare un libro simile a questo in italica lingua?

  • Martedì sera alla boutique di filato, è spuntata questa canzone, come al solito. Ormai siam tutti un po’ spaventati.

  • Ho una knit-cotta madornale per lui.

  • Se vi avanzano delle buone onde, vi prego di mandarne a chi in questi giorni affronta nuove sfide, una persona dolce e gentile (non me, visibilmente) con tanta grinta, tanto coraggio.
A tutti, un fine settimana sereno e fulgente d’amore!

15.5.08

Amici

Gli amici condividono ogni cosa.
Pitagora

In bocca al lupo, m*rde à la puissance treize, ptui ptui ptui!

13.5.08

Angeli stregati

Non ridere, non ridere
se io cado, inciampo e faccio per andarmene.
Siamo angeli stregati da infinita allegria,
siamo angeli confusi da una grande maestria.

Non ridere, non ridere,
stringimi, stringimi,
parlami, abbracciami…

Io e te, lo sai, siamo esseri sensibili,
siamo spiriti del mondo sulla pubblica via,
siamo angeli stregati da infinita allegria…

Nell’universo segreto (quello che ha senso), sono la figlia naturale del Maestro e di Dalida. Viste le ultime novità del mondo pallonarum, non volevo mettere un collegamento verso questa canzone (graciès, mercès, bon amic català).

Sto molto meglio, e mi mancate tutti!

11.5.08

Dentro la tasca di un qualunque mattino

Dentro la tasca di un qualunque mattino,
dentro la tasca ti porterei,
nel fazzoletto di cotone e profumo,
nel fazzoletto ti nasconderei.

Dentro la tasca di un qualunque mattino,
dentro la tasca ti nasconderei,
e con la mano, che non veda nessuno,
e con la mano ti accarezzerei.

Salirà il sole del mezzogiorno,
passerà alto sopra di noi,
fino alla tasca del pomeriggio
ti porto ancora, se ancora mi vuoi…

Dentro la tasca di un qualunque mattino,
dentro la tasca ti nasconderei,
e con la mano, che non veda nessuno,
e con la mano ti accarezzerei,
e con la mano, che non veda nessuno,
con questa mano ti saluterei…
Gianmaria Testa

9.5.08

Ah, con tal morbo…

Esagero: Non sto così male, ma non sto male così da anni. Questione, penso, di stanchezza, di un’annata terribile per chi soffre di allergie, di ferite (sentimentali) insanabili, non tutte inflitte da cornuti nevrastenici.

Non volevo mancare di augurarvi un fine settimana scintillante e, soprattutto, esente di virus strafottuti e compagnia. Ci risentiamo la settimana prossima!



6.5.08

Allegro con brio

Non bevo neanche quando sto bene, figuriamoci imbottita di medicine. Ma ne ho strapiene le ceci di questo raffreddore, e m’impongo di stare meglio.

Riprendo in palestra, pian pianino, sputando parolacce ai telegiornalisti di destra. Mi spruzzo di Anisia Bella (di Chanel No. 5 se non fa troppo caldo). Mi metto una camicia di seta grezza e i miei “gioielli buoni” (grandi risate). Cambio borsa: Non ho niente di particolarmente chic, ma ho fame di nuovo.

Prendo ferri e filato; sto per finire una fodera di cuscino, sto per cominciare qualcosa di delizioso (o questo o questo). Ci sarà da sferruzzare con le amiche, e mi concederò una torta bell’e piccante. (Torta qui significa “panino messicano”, con peperoncini jalapeño affumicati, avocado, fagioli neri, uova, queso blanco e tanta verdura. Roba da contadini, buonissima.)

Prendo le pastiglie, sì, ma prendo forza dagli auguri degli amici (quelli che passano per il blog e altri), dalla musica e dalla bellezza della vita.

5.5.08

Come sto?

Laraenigma mi chiede gentilmente come sto.

Boh, più o meno così, come nell’immagine. Nell’ultima settimana, ho avuto un’intossicazione alimentare seguita da un brutto raffreddore, con male all’orecchio e congiuntivite.

Non mi risulta che ci siano uccelli da cortile nei paraggi, ma il tacchino secondo me rappresenta LA RABBIA che provo dal non poter andare in palestra e a lezione di yoga, due cose che mi fanno un bene inestimabile. (Non conosco personalmente tacchini, ma credo di capire che siano ottusi e sgradevoli.)

Al lavoro, due persone nella mia équipe stanno male da novembre-dicembre. Ho resistito a lungo, ma poi sono crollata alla grande. Forse a causa della mia sofficienza. Detto questo, il mio collega vecchietto Superpippo ha segnato di nuovo.

Sogno la matzah ball soup di una signora gentilissima, di nome Marion anche lei.

4.5.08

Grazia

In modo generale, non desiderare la sparizione
di nessuna delle proprie miserie,
bensì la grazia che le trasfiguri.
Simone Weil

Foto da me scattata, dicembre scorso.