31.3.08

Bella Piemontesina

Sfortunata Carla Bruni!

Preciso: È bella, ricca, brava, intelligente, plurilingue, ha un bel figlio… Ma ha sposato un nano destroide. In Inghilterra, poi, si è trovata accanto al consorte str*nzo e razzista della regina.

Ma posso dire quanto son fiera di questa bella Piemontesina? A mo’ d’un’altra Italiana, fa scuola d’eleganza chez les Français e in tutta l’Europa. (Caterina sapeva anche adoperare i veleni. Quanto la ammiro!)

Carla nostrana è pure un’ottima cantautrice. Voi mi direte di no, ma faccio valere che voialtri non-Piemontesi non sapete apprezzare il genio nostro. Anche il Maestro e Monsù sono stati amati prima dalle grenouilles, ed è un gran pregio loro. (Non sono, però, Campioni del Mondo.)

Poi, amo moltissimo anche Keren Ann e la divina Françoise Hardy, artiste dai toni flautati come Carla. Anzi, sarei disposta a trucidare i colpevoli di lèse-Hardy. Quindi state attenti.

Allez, una bellissima canzone della première dame.
Canzone proprio per te,
canzone un po’ triste, credo.
Tre tempi, due parole sgualcite,
qualche nota e tutti i miei rimpanti,
tutti i miei rimpianti su noi due
sono sul punto delle mie dita,
come do re mi fa sol la si do…

È una canzone d’amore appassito,
come quella che tu canticchiavi.
Tre volte nulla delle nostre vite,
tre volte nulla come questa melodia,
ciò che resta di noi due,
è nel cavo della mia voce
come do re mi fa sol la si do…

È una canzone di ricordo
per non dimenticarsi senza dire nulla,
dimenticarsi senza dire nulla.

Porno filato

Filato misto lana llama, etichetta privata.

Silk Garden di Noro, colore 84, ossia la perfezione. Questa miserrima foto mia non mostra quanto luccica.

Ogni volta che mi accingo a tricottare con Noro, mi pongo la domanda: Ne son degna?

Silk Garden Chunky di Noro, colore 2, d’un cappello disfatto. Destinato, penso, a una fodera di cuscino su modello di Sarah Dallas. Uno direbbe quasi un polpettone e spaghetti, ma più buoni.

A proposito, il filato misto lana llama è peruviano.

Sì.

28.3.08

Il tempo che passa

Non capisco, non ho mai capito, non capirò mai, chi risponde con violenza alla buona volontà, con rabbia al tentativo di comprendere, con leggerezza e cinismo a cose importanti e sentite, con una pedata nei denti all’amore.

Non capisco. E non so fino a quando reggerò.

Dai, ascoltiamo Monsù, il congedo di Lampo. Un fine settimana delizioso a tutti!

Saluteremo dalla nostra finestra
il tempo che passa,
e se passando ci riconoscerà
anche il tempo perduto,
anche il tempo sbagliato,
ci risponderà.

Saluteremo dalla nostra finestra
e non sarà una canzone
che tutto il tempo finito ci ritornerà.
Ma saranno gli occhi,
questi nostri occhi senza più parole,
e un altro tempo sarà…


27.3.08

Vampiri

L’altra notte ho fatto un altro lungo sogno di cui mi rimangono solo stracci.

Mi trovavo di passaggio in un ostello a Parigi. La mia compagna di camera era (non scherzo) Angelina Jolie. Si trattava di un viaggio sorpresa. Aspettavo perché mi comunicassero la mia destinazione finale.

Guardando un tabellone, ho visto che il mio volo faceva scalo in due città che non conoscevo. Pensavo che tutte e due fossero nel sud di Francia, ma un vecchio signore ha detto che la seconda si trovava in Romania, in Transilvania. Il primo scalo era il mio.

Trattandosi del sud di Francia, ero inquieta, ma Angelina mi rassicurava, dicendomi che non l’avremmo mai incrociato, che tanto lui non si spostava mai.

~*~

Penso che l’accostamento sud di Francia/paese dei vampiri non sia privo di significato. Poi, per quanto riguarda Angelina, mi sta simpatica. È un’ottima attrice (avete visto A Mighty Heart?), e ho sempre desiderato una famiglia multiculturale come la sua, à la Joséphine Baker.

Dai, ascoltiamo un bellissimo brano dalla colonna sonora di A Mighty Heart.

Rabbia

Chi vive guidato dalla ragione si sforza, per quanto può, di ricambiare l’odio, l’ira, il dispregio, eccetera, di altri contro di lui, con l’amore, ossia con la generosità.
Baruch Spinoza

26.3.08

Abitudini

Viaggio molto per vincere la mia tentazione alle abitudini. Le abitudini accorciano il tempo, i cambiamenti lo allungano. C’è un racconto di Pirandello, Il treno ha fischiato, in cui un impiegato si accorge che non ha vissuto che un attimo perché per tanti anni ha fatto sempre le stesse cose e non si è accorto di vivere. L’abitudinario conosce il sentimento dell'eternità. Ma l’eternità è brevissima come la morte. La contingenza invece è frastagliata, varia e lunghissima.
Dacia Maraini

25.3.08

Il maestro è nell’anima

L’altra notte ho fatto un sogno epico, con la partecipazione straordinaria di:
Non mi ricordo un’acca della trama, ed è peccato, perché mi sa che ci sarebbe stato da divertirsi con lo psi.

Mi ricordo solo che Philip lavorava nell’attico di una casa enorme, un po’ malandata ma elegantissima, in cui c’erano cassetti traboccanti di francobolli verdiani—grandi e più belli di quello che vedete sopra, dal valore di € 0,50 e € 1,00.

La visione di quei francobolli mi metteva allegria e speranza.

Dai, ogni scusa è buona! Il maestro è nell’anima, e dentro all’anima per sempre resterà!

24.3.08

Piacere

Paolo mi ha coinvolta. Eccovi il regolamento:
  • indicare il collegamento di chi vi ha coinvolti
  • inserire il regolamento del gioco sul blog
  • citare sei cose che vi piace fare
  • coinvolgere altre sei persone
  • comunicare l’invito sul loro blog
Su, andiamo.
  1. Mi piace assaporare il piacere. Mo’ vi spiego: Sono cresciuta in una famiglia che viveva la fede cattolica in modo tetro, trascurando e quasi criminalizzando la vita dopo la nascita e prima della morte. (Notate bene: Non dico che il cattolicesimo sia così, solo che i miei lo vivevano in quella maniera.) Per questo, amo tutti i piccoli riti che implicano piacere, che siano oziare in un caffè, spruzzarmi di nettare divino, annusare fiori e alimenti a un mercato all’aperto, farmi fare una depilazione brasiliana, mettermi un indumento ben fatto che mi stia a perfezione, godermi un film al cinema come si deve… e così via all’infinito.

  2. Mi piace condividere le cose buone della vita—fare regalucci agli amici, fargli da mangiare, strappare sorrisi ai bambini con cartoline, tricottare cose morbide e calde per il mio lui (e anche per gli amici), fare sconcezze con il mio lui (e non con gli amici), passeggiare per musei, orti botanici e altri luoghi deliziosi in compagnia, scambiare rossetti e vestiti con le amiche, ecc.

  3. Mi piace viaggiare, conoscere cose nuove—luoghi, modi di vivere, di pensare, di esprimersi, di mangiare…

  4. Mi piace fare. Per lungo tempo ho scritto, e la cosa mi dà una certa soddisfazione, ma preferisco le cose alle parole, il concreto al mediato—quindi tricottare, dipingere, scrivere (in questo caso, lettere e cartoline agli amici, con la mia Philéas e inchiostro Aurora o Zhivago), piantare, cucinare, nuotare, praticare lo yoga, andare in palestra e farmi una bella sudata ad ore antelucane…

  5. Mi piace ascoltare musica. (Mi piace anche fare musica, ma lasciamo perdere, l’argomento è troppo doloroso.) I miei perni sono Verdi, Rufus Wainwright e il Maestro (ce n’è solo uno con la maiuscola, attenzione-sono-piemontèisa). Facendo clic, scoprirete le di loro opere che mi hanno fulminata, annichilita, cambiato la vita. Di Rufola dico solo questo: Prendete anche una canzone bruttina tipo “Slideshow”. Bisogna risalire a Luigi Tenco per trovare un incipit così bello:

    Do I love you because you treat me so indifferently—or is it the medication?

    Una domanda che ci si pone ogni giorno chez maliarda… A parte i miei perni, ho un debole per Monteverdi, Gesualdo, Marais, Couperin, Rossini, Shostakovich, Beethoven, Ives, Tenco, Serge Gainsbourg, Gianmaria Testa, il Sinatra degli anni Capitol, Françoise Hardy, Dalida, Leonard Cohen, Ivano Fossati… Ascolto sempre meno classica e lirica, sempre più “pop”, e m’interessa moltissimo la new music, per esempio degli amici genialoidi Vanessa Lann e Alan Bern.

  6. Soprattutto, mi piace passare tempo con gli amici e conoscere nuovi amici. Perché senza l’amicizia, senza l’amore, la vita non vale la pena di essere vissuta.
Passo il même a:

21.3.08

Il tuo amore, amor, è una castagna

Non c’entra niente con le festività—a proposito, Chag Purim Sameach, Buona Pasqua!—ma volevo regalarvi per il fine settimana la canzone d’amore che amo di più. Traccia la visione d’un amore umile, concreto, carnale, quotidiano, adulto. È l’amore come lo concepisco io.

Che sappiamo tutti dare e ricevere tale amore.

L’album onomino da cui è tratto, Extra-muros, è forse quello da me prediletto della discografia ampia e splendida di Gianmaria Testa. Monsù sarà in tournée in Italia a partire dalla fine di marzo. Voi che avete la stragrande fortuna di abitarci, non perdetevelo.

A tutti, un fine settimana sereno e luminoso!

Il tuo amore, amor,
è una ciminiera,
rossa di mattoni,
rossa e dritta al cielo,
e buca le caligini e la sera.
Il tuo amore, amor,
è una ciminiera.

Il tuo amore, amor,
sa di vernice
verde di persiane nuove
e di ringhiere,
e risana anche la ruggine tenace.
Il tuo amore, amor,
sa di vernice.

Il tuo amore, amor,
è una castagna
che brucia sulle labbra
e sulle mani,
e riscalda una domenica e ti sfama.
Il tuo amore, amor,
è una castagna.

20.3.08

Avanti!

Kureyon di Noro, color 102, fatto nel Giappone, e Donegal Luxury Tweed di Debbie Bliss, colour 36007, fatto in Irlanda. Filato multiculturale per una sciarpa destinata a uno dei musicisti più grandi che io conosca. (No, non è né tenore né cantante d’opera. Ma vi consiglio un capolavoro assoluto da lui ideato e suonato, il primo disco che trovate qui.)

Jasper di Berrocco, color rojo coralita, e Merino Kid di Shibui, color wasabi. Il Berrocco lo conoscete già. Con lo Shibui, vitale e luminosissimo, farò una sciarpa per me stessa. (Vibro in sintonia con quel colore, proprio a livello molecolare.)

Ma quale modello, quale punto di maglia adoperare? Come S, ho questo bel libro. Mi è capitato di addormentarmi leggendolo e di sognare quadretti tricottati che svolazzano intorno a me.

Ho trovato d’occasione (lodato sia il Signore) Knitting di Sarah Dallas, una stilista Rowan. Intendo fare questo blanket cardigan in un tweed grigio carbone con bordi color avena.

Da quando ho iniziato a tricottare, ho scoperto, stupita, di possedere un lato molto English country—io che sono una francofila sfrenata, che mi offendo passando per la stazione Waterloo, che a loro in genere non riconosco che il merito di fare il thé migliore del mondo (dico sul serio, non scherziamo, ragazzi).

Cito il fratello Oscar (Wilde): L’unica cosa immutabile della natura umana, è la sua mutevolezza.

Mi son offerta anche della carta da lettere di Catalina Estrada. Con essa scriverò lettere a chi non mi risponde mai (siete tanti, voi ch’ascoltate in rime sparse il suono—e per questo intendo voi, sì, TE).

Ma intendo anche studiare l’opera meravigliosa di Catalina per scegliere quattro colori con cui fare questa coperta (copertina orrenda, modello stupendo).

Mi sa, però, che finirò per scegliere filato heathered o tweed color corteccia, color avena…

Che mi succede?

Fauna mandala

Catalina Estrada si chiama l’artista che ha creato questa meraviglia. Vi incito a visitare il suo sito, dove troverete immagini barocche, psichedeliche, strapiene d’amore e di tenerezza. Ci sono carte da parati e altre squisitezze scaricabili. Un altro suo sito si trova qui.

La señora abita Barcellona, una città che anelo conoscere—una volta che avrò imparato un po’ di spagnolo e/o di llengua catalana, e quando avrò un compagno di viaggio (amore mio, chiunque tu sia, non tardar a farti avanti, il tempo stringe e non ce la faccio più a stare sola).

In omaggio alla grande Catalina, eccovi una canzone della patrona di questo blog, Sancta Rufola. Domandina facile per i melòmani: Qual è l’allusione verdiana, e a quale opera?

19.3.08

Questione della lingua

Non sono una purista della lingua, mi scrive un’amica intelligente e simpatica. Mi piacciono molto le contaminazioni, gli imbastardimenti, le evoluzioni!

Già. Non c’è e non può esserci purismo linguistico in nessuna lingua.

Ma vi chiedo: Perché, in italiano, quasi tutte le contaminazioni sono a senso unico?

Cito dal Dizionarietto quotidiano (1997) di Dacia Maraini, un vocabolario delizioso a forma di dialogo.
Che cosa le dice la parola humor?

Che ne abbiamo una italiana, umorismo.

Lei è contro la parole straniere?

Dò la precedenza a quelle italiane, se c’è l’equivalente naturalmente, altrimenti va bene quella straniera. Ma l’uso che si fa normalmente delle parole straniere è ridicolo e dimostra un servismo linguistico poco dignitoso.
Altrove, la Maraini osserva:
Ormai l’italiano è infarcito di parole straniere, soprattutto inglesi, e questa è certamente una malattia del linguaggio. Se veramente vogliamo appropriarci di un’altra lingua, allora facciamolo, e facciamolo parlandola bene. Invece non si parla l’inglese in Italia, ma si introducono continuamente nell’italiano parole straniere di cui non si conoscono nemmeno il significato e l’origine. Questa è una grande debolezza linguistica…

Lo sottolineo perché quando faccio i miei seminari e chiedo che cosa leggono, l’80% dei presenti dichiara di leggere solo traduzioni di libri stranieri, non leggono italiani, non sanno cosa siano i classici italiani. Questo è grave, e c’è di mezzo anche la responsabilità delle nostre scuole, che costringono a certe letture, senza farne capire il valore profondo.
Ammetto che c’è chi s’imbestialiva, dicendomi Tu sei una purista. La cosa non mi sembrava tanto grave—la prova, forse, del mio purismo. Boh. Di recente, mi è stato detto con disprezzo, Tu sei una pura, ma per questo intendo Non sei una carogna vacua e snervata come me, quindi non posso che concordare.

Io la penso più o meno come la Maraini. E voi?

18.3.08

Un amore ormai troppo lontano

Lontano, lontano nel tempo
qualche cosa negli occhi di un altro
ti farà ripensare ai miei occhi,
i miei occhi che t’amavano tanto…

Secondo La Stampa, esce in questi giorni una biografia a fumetti di mio fratello Luigi.

Troverete una bellissima versione di questa canzone in F. – A Léo, il nuovo disco di Gianmaria Testa e Paolo Fresu.


17.3.08

Albicocca


Filato: Whiskey di Reynolds
Ferri: 3,75 mm
Motivo: Feather and fan 
Destinatario: maliarda










Vi racconto una cosa strana: Sono stata atratta in modo trascinante e spropositato dal colore di questo filato, acquisito in una deliziosa boutique di Filadelfia.

Due settimane fa, nella mia classe di teoria del colore, il compito (arduo, villano) è stato di mescolare il colore della propria pelle. Cosa scopro? Questo è il colore di base esatto della mia pelle.

Prossimo exploit: Trinket di Kim Hargreaves, nel giallo dorato che vedete. La vorrei abbinare con una giacca maschile in tweed, magari con quest’orologio che sto adocchiando.

Eh, sì, a quanto pare, maliarda sta rivelando un lato molto vintage. Ho pure ordinato questo modello (maglione a collo alto a sinistra). Non l’avrei giammai creduto, ma farò quel che potrò!

14.3.08

Vibrare

Augurandovi un fine settimana vibrante di gioia, di piacere, di tenerezza.

Ci vediamo la settimana prossima, e con nuova ròbba sferruzzata!


Quivi si piangon li spietati danni

“Dammi il suo indirizzo e lo ammazzo”.

E son soddisfazioni.

(Do I disappoint you?)




13.3.08

Cuore infranto

Leggo ogni settimana gli oroscopi di Rob Brezsny—cioè, non solo “il mio” ma in genere tutti e dodici, perché si tratta di scrittura penetrante e saporosa. E siccome non ci credo veramente all’astrologia, un oroscopo ne vale un altro, no?

Mi prendo quelli che mi fanno sentire un tuffo al cuore, che fanno balenare un lampo nel gran vuoto della mia testa. Ad esempio:

Questa è la Settimana del cuore infranto, Ariete. Anche se oggi il tuo cuore non è a pezzi, sicuramente in passato è successo. Perché dovresti festeggiare? Perché il cuore infranto è una delle cose migliori che ti possano capitare. Rafforza la tua umiltà, rendendoti più intelligente. Ti fa provare sentimenti profondi che non pensavi di poter provare. Rompe quei meccanismi di difesa che ti impediscono di apprezzare la segreta bellezza del mondo. Ti spinge anche a fare più attenzione al cuore degli altri per creare in futuro forme d’intimità più intelligenti. In definitiva, un cuore infranto è un dono che ti aiuta ad aprire gli occhi sulle cose a te più care.


12.3.08

Angelo

Lunedì è scomparsa un’amica che conoscevo da quasi trent’anni, una mia coetanea.

Non stava bene da parecchio tempo; non si curava da parecchio tempo. Ma di queste cose si rifiutava di parlare. Preferiva invece prodigare tempo e affetto agli amici. Quanto mi ha aiutata nei momenti difficili della vita, ultimamente e anche diversi anni fa.

A quanto pare, si è spenta senza soffrire, nel sonno. L’ultima volta che l’ho sentita era allegra e piena d’entusiasmo, partecipe come sempre delle gioie e dei dolori altrui.

Ringrazio il Signore per quest’amica del cuore, per quest’angelo.


11.3.08

Una faccia in prestito

Con una faccia imprestata
da un altro, che—se ti fa comodo,
d’altra parte vorresti la tua
da offrire a quel pubblico,
che ti guarda come a Carnevale
si guarda una maschera,
ma intanto sa che tu non sei così.

Perché la faccia che avevi
una volta è rimasta stampata qui,
nei tuoi modi di fare,
nel tuo palpitare e distinguerti,
nella vecchia passione,
nella tentazione di essere.
Non piangere, coglione, ridi e vai…

Grazie, caro e valente Maestro, per questo capolavoro assoluto, per la Sua dolce saggezza. Grazie.

8.3.08

Festa della Donna

Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai.
Oriana Fallaci

A tutte le siore, un’ottima Festa della Donna. A tutti quanti, un fine settimana gioioso. Ci vediamo la settimana prossima!

7.3.08

Camilla (non vergine)

Ho sognato la moglie del Principe di Galles, Camilla Parker Bowles.

Facevamo del covoiturage (non so dire in italiano). Mi accompagnava con la macchina da Boston (o Washington) a New York. A un certo punto, le ho fatto notare un’uscita bloccata che stava per prendere. Credo, ma non sono sicura, di essermi rivolta a lei come mamma.

Arrivate nel mio quartiere, le ho spiegato che prima degli attentati dell’11 settembre, mi orientavo guardando l’Empire State Building (a nord) e le Torri (a sud). “Ma le Torri non esistono più” le dissi, piangendo. Mi ascoltava commossa, abbracciandomi. Era una signora normalissima, simpatica e senza arie.

PS Non sono né anglofila né monarchica, ma Camilla mi affascina perché, a quanto pare, è amatissima—dal marito (anzi, dai due mariti), dai figli, dai figliastri. La invidio!

Bellezza

Amica di maliarda, che di bellezza se ne intende: Posso dirti che non lo trovavo per niente bello? Da quel punto di vista lì, non arriva neanche alle tue ginocchia. Come mai te ne sei innamorata?

maliarda: Non lo amavo perché era bello; era bello perché lo amavo.

(Scusatemi, eh? Sono adulta.)

6.3.08

Crudeltà

La crudeltà è la virtù per eccellenza dei mediocri: hanno bisogno di esercitare la crudeltà, esercizio per cui non è richiesta la minima intelligenza.
Alessandro Baricco

5.3.08

PIF

PIF è acronimo di Pay It Forward. (Non c’è nessuno tra voialtri signori professori di genialità che sappia tradurre questa frase in italiano?)

Copio e collo da Filo e fantasia, con un grazie calorosissimo a Laraenigma:
 
Il regolamento è il seguente:

♥ Le prime tre persone che lasceranno un commento su questo messaggio riceveranno un regalino fatto a mano da me entro i prossimi sei mesi.

♥ In cambio, dovranno a loro volta “pagare”, assumendosi lo stesso impegno sul loro blog.

♥ Io spedirò il regalo solo a coloro che avranno pubblicato lo stesso messaggio!

Dai, ragazzi, non siate timidi e ritrosi. Avanti!

4.3.08

Rossore, non è sempre colpa

Filato: Jasper di Berrocco, rojo coralita
Ferri: 5,0 mm
Destinatario: maliarda

 






Perché: Cito Paul Klee: Il colore mi possiede. Non devo più inseguirlo. Lo so che mi ha preso per sempre. Ecco il senso di questo momento beato. Il colore ed io, siamo un’unica cosa...

Ne ammazza più la gola che la spada

Si avvisa la gentile clientela che maliarda, fifona, finalmente ha acquisito una macchina fotografica—per essere precisi, una Canon A720 IS.

Abbiate pietà: Queste sono le primissime immagini da lei scattate.

 



Si tratta di una sciarpa destinata a proteggere dal freddo, dalla nebbia, e dai virus strafottuti e compagnia la gola di un artista da noi prediletto, una persona umile e abbagliante, schiva e imponente, dolce e caparbia.

 


Filato: Magica di GGH (marca tedesca, italico filo)
Ferri: 5,0 o 5,5 mm

Eh, sì, mo’ mi devo abituare alla gestione immagini chez Blogger. Ma questo è un inizio…

Essere vivi

Questa poesia è di Martha Medeiros e, palesemente, non di Pablo Neruda. Ma mi piace lo stesso. Infatti, mi ha cambiata. Vorrei essere cresciuta con idee del genere. Ringrazio chi me l’ha fatta conoscere.

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità.

3.3.08

Agenda

Chi può conseguir oggi la propria felicità, non deve aspettar domani.
Proverbio italiano

Riderete molto di me se confesso che vado pazza per la Smemoranda? (Mi piace anche l’agenda di Suor Germana!)

2.3.08

Desiderio

Se c’è qualcosa da desiderare,
ci sarà qualcosa da rammaricare.
Se c’è qualcosa da rammaricare,
ci sarà qualcosa da ricordare.

Se c’è qualcosa da ricordare,
non vi era nulla da rammaricare.
Se non vi era nulla da rammaricare,
non vi era nulla da desiderare.
Vera Pavlova

Augurandovi un fine settimana dolcissimo. Bacioni!